Acqua e Fanghi
Un patrimonio naturale di tradizione ultracentenaria. Così si potrebbero riassumere le straordinarie virtù delle acque e delle argille del territorio, la cui formazione risale al periodo paleo-Adriatico, quando oltre sei milioni di anni fa il mare Adriatico abitava queste zone.
Vero e proprio prodigio idrogeologico, le acque minerali e i fanghi “di velluto” vengono impiegati per fini preventivi, terapeutici e riabilitativi, integrandosi – e spesso sostituendosi – ai metodi curativi tradizionali.
Le acque sulfuree e salsobromoiodiche, che dalle colline del Bolga e dalle Fonti del Parco giungono direttamente allo stabilimento termale, vengono utilizzate allo stato nascente per la loro ottimale composizione chimica e sono in grado di modificare tessuti organici con cui vengono in contatto, provocando effetti biologici specifici.
Alle prime, dal caratteristico odore di “uova marce” dovuto al notevole contenuto di Idrogeno solforato, vengono riconosciute importanti azioni antinfiammatorie e anticatarrali sulle mucose delle vie respiratorie, oltre che azioni riparatrici e sebo regolatrici della cute.
Le acque salsobromoiodiche, invece, che si trovano raccolte tra i 70 e i 150 metri di profondità, in strati di roccia porosa detta “spungone”, si distinguono per il loro colore verde intenso, frutto della presenza della naturale clorella, e per la straordinaria ricchezza di Sali che esaltano l’effetto curativo specialmente se utilizzate a livello locale.
Impiegate per i trattamenti termali, nelle piscine e nel percorso benessere della Spa Termale Magiche Acque, queste acque vengono miscelate alle argille per la creazione dei fanghi.
Le finissime argille azzurre che caratterizzano l’area geografica delle Terme di Castrocaro – definite da Leonardo da Vinci “azzurrigno terren di mare” – sono un altro esempio delle eccezionali potenzialità intrinseche della natura. Grazie alla loro straordinaria capacità di assorbimento, sono infatti in grado di trattenere una grande quantità d’acqua e di aumentare così la propria capacità termica.
Dopo un periodo di maturazione che varia dai sei ai nove mesi, il fango maturo ottenuto, denominato “di velluto” per la finezza e la cremosità che lo caratterizzano, è pronto per essere utilizzato, poiché racchiude in sé le proprietà determinanti per sprigionare il suo massimo potenziale terapeutico.
Il fango maturo si mostra infatti sia come una massa viscosa ed elastica che consente l’applicazione su segmenti del corpo a contorni curvi e irregolari, sia come un composto estremamente cremoso, che accentua l’intimo contatto con la cute, ne favorisce gli effetti biologici e dona la piacevole sensazione del velluto sulla pelle.
Per la sua capacità di rigonfiamento, il fango maturo è un potente mezzo termoterapico con l’ineguagliabile vantaggio di cedere calore con lenta progressione: le sue azioni benefiche sui tessuti saranno così efficaci per tutta la durata dell’applicazione.