Mal di Schiena? Quando e come curarlo.
Cervicalgia, dorsalgia, lombalgia?
Il mal di schiena è uno dei mali del secolo. L’OMS ha riportato che le condizioni muscolo-scheletriche rappresentano la seconda causa di disabilità in tutto il mondo, con la lombalgia in primis.
Almeno una volta nella vita, tutti noi abbiamo sofferto di fastidio alla schiena: ma il dolore continuo, cronico può diventare un vero handicap, alterare profondamente la qualità di vita dal punto di vista personale, sociale, professionale.
La colonna vertebrale quale struttura centrale del corpo, al contempo solida e flessibile, si degenera fisiologicamente nel tempo. I fattori di rischio sono la sedentarietà, la diminuzione delle attività fisiche, le cattive abitudini e posizioni, i continui viaggi in auto per motivi di lavoro, la malnutrizione e l’aumento di peso, i lavori pesanti, usuranti e ripetitivi, e addirittura anche l’uso prolungato del cellulare (si pensi alla posizione sbagliata che il nostro collo assume quando guarda lo schermo).
Nella stragrande maggioranza dei casi, la cervicalgia (dolore al collo) e la lombalgia (dolore alla zona lombare) non sono dovute a lesioni accertate della colonna vertebrale, e si possono risolvere correggendo le cattive abitudini e praticando sport, eventualmente associandoli ad una riabilitazione fisioterapica muscolare e posturale.
Se invece il dolore continua nonostante l’esercizio, la fisioterapia, e soprattutto se compare un sintomo neurologico periferico con compressione di un nervo provocando dolore in un arto (sciatica e cruralgia per i dolori ai glutei, alle gambe e ai piedi; cervico-brachialgia per i dolori al braccio e alla mano), o perdita di forza di un gruppo muscolare (paralisi), o un sintomo neurologico centrale con compressione del midollo spinale (mielopatia con debolezza nelle mani, nelle gambe, difficoltà a camminare…) allora può essere nascosta una patologia.
Diventa quindi utile consultare il medico curante ed avere il parere di uno specialista dopo aver eseguito indagini radiologiche del rachide (TAC, Risonanza Magnetica, Radiografie).
La degenerazione dei dischi si chiama discopatia e può eventualmente portare a protrusioni discali, ernia del disco. La degenerazione delle vertebre e delle loro articolazioni può definirsi artrosi, spondilolistesi (movimento anomalo tra due vertebre) oppure scoliosi se la moltiplicazione delle anomalie porta a deformità della colonna.
La riduzione artrosica dello spazio per il passaggio del sistema nervoso nel canale vertebrale o dai forami di fuoriuscita dei nervi si definisce come stenosi del canale, stenosi foraminale.
Oltre ai casi di sofferenza del midollo spinale o di paralisi di un gruppo muscolare, anche le lesioni accertate della schiena possono essere trattate in modo conservativo, cioè attraverso terapia non chirurgica, in circa l’80% dei casi.
Quando la colonna vertebrale strutturalmente comincia a non assolvere più il proprio compito sia statico che dinamico, il migliore rimedio è il rinforzo delle strutture muscolari e legamentose di sopporto della schiena; Il fisioterapista, il fisiatra e l’osteopata sono di grande aiuto per il rinforzo muscolare, associato alla pratica di esercizi posturali.
Da qui l’importanza di una gestione multidisciplinare (a 360 gradi) del paziente, con valutazione da parte degli specialisti del rachide: medico, chirurgo e terapisti. Il chirurgo del rachide, invece, permette ai pazienti che non presentano un miglioramento dei sintomi con un trattamento conservativo, oppure che presentano dolori intensi e resistenti alle terapie, di valutare i benefici di un intervento chirurgico, di decompressione neurologica, di riduzione/correzione della deformità e/o di stabilizzazione vertebrale (artrodesi).
Il Polo Specialistico Integrato delle Terme di Castrocaro grazie al suo approccio multi disciplinare, mette a disposizione figure mediche altamente specializzate, strumentazione all’avanguardia per la diagnosi e cura dei disturbi legati all’apparato muscolo scheletrico e alle neuropatie ad esso collegate.
Dott. François Lechanoine
Neurochirurgo specialista in Cranio e
Rachide,