Il Percorso Cefalea Castrocaro
La cefalea o mal di testa è un sintomo molto comune nella popolazione generale. Almeno l’80% della popolazione lo ha sperimentato qualche volta nel corso della vita. Per circa il 20% della popolazione è un sintomo frequente e che interferisce con la qualità della vita.
Quali sono i fattori scatenanti?
- STRESS: In situazioni di stress l’individuo tende ad assumere posizioni in cui contrae i muscoli delle spalle, del collo e del volto e quando tale condizione si protrae nel tempo, si ha una diminuzione del livello di endorfine, gli “analgesici naturali” prodotti dal cervello, comportando un aumento della sensibilità al dolore. Questo sforzo involontario e continuo, si traduce spesso in mal di testa, generalmente di tipo tensivo. Pertanto per ridurre lo stato di tensione è fondamentale adottare uno stile di vita più sano, fondato su ritmi regolari (Holroyd et al., 2001).
- FATTORI ORMONALI: Spesso nelle donne, le variazioni ormonali legate a specifiche fasi della vita (ciclo mestruale, gravidanza, menopausa), possono scatenare attacchi di mal di testa (emicrania catameniale).
Il calo degli ormoni sessuali femminili (estrogeni) che si verifica nel periodo mestruale è responsabile degli episodi di cefalea, poiché diminuisce la produzione cerebrale di endorfine, fondamentali nella riduzione della sensibilità al dolore (Grunfeld & Gresty, 2000).
L’approccio terapeutico, data la bassa frequenza degli attacchi prevede l’utilizzo di un farmaco sintomatico specifico (al bisogno); nei casi resistenti ed invalidanti, invece, si impostano terapie
profilattiche (da assumere continuativamente per un periodo). - ABITUDINI ALIMENTARI: L’insorgenza degli attacchi cefalalgici può essere anche correlata ad abitudini alimentari scorrette, sia per la quantità di cibo consumato (es. digiuno o abbuffata), sia per le modalità con cui avvengono i pasti (es. mangiare troppo velocemente o in orari sregolati).
Anche il tipo di alimento può contribuire alla comparsa del mal di testa, tra a quelli “a rischio”: la cioccolata, i formaggi stagionati, gli insaccati, i fritti, la frutta secca e le bevande alcoliche.
Diventa fondamentale pertanto, seguire una dieta bilanciata anche a base di carne e verdure di stagione, evitando elevati contenuti di sale (Alpay et al., 2010). - SONNO: Un’irregolarità del ritmo sonno-veglia può costituire un fattore scatenante nella cefalea.
Per avere un sonno soddisfacente sia dal punto di vista quantitativo, sia qualitativo è opportuno seguire alcuni accorgimenti: coricarsi e alzarsi possibilmente alla stessa ora, non dormire più del necessario, evitare cene pesanti, poichè rallentano la digestione e di conseguenza l’addormentamento, evitare l’uso di caffeina, alcol e tabacco nelle ore serali (Raius et al., 2006).
IL PERCORSO CEFALEA CASTROCARO
L’approccio terapeutico alle cefalee è fondamentalmente orientato ad un trattamento di prevenzione e sintomatico.
Il trattamento preventivo identifica i fattori scatenanti, come ad esempio la deprivazione di sonno, le abitudini alimentari, i fattori ambientali e lo stress; pertanto diventa prioritario monitorare il proprio stile di vita e le caratteristiche del mal di testa registrandole su un diario. Il trattamento sintomatico viene impostato in base al tipo ed alla frequenza degli attacchi, agli effetti collaterali e ad eventuali comorbilità. L’intervento terapeutico è orientato verso un approccio multidisciplinare che si avvale del contributo integrato tra neurologo, neurofisiologo, psicologo e specialista temporo-mandibolare e può prevedere
Ogni paziente con cefalea va inquadrato attentamente. Infatti, il mal di testa può essere sintomo di una lesione o infiammazione del cervello o delle meningi: in questo caso si parla di cefalea sintomatica.
Nella maggior parte dei casi la cefalea è la malattia stessa senza che si ci siano lesioni: in questo caso si parla di cefalee essenziali. Le più comuni sono l’emicrania (con o senz’aura) e la cefalea tensiva. Benché la cefalea emicranica riconosca una predisposizione genetica, molti fattori contribuiscono a peggiorarla: variazioni ormonali nelle donne, alcuni cibi, variazioni del bioritmo, le situazioni di stress acuto o cronico. Per questo l’emicrania va considerata nel contesto generale della vita del paziente, anche attraverso una valutazione degli aspetti psicologici.
Nelle forme croniche, poi, le situazioni di stress cronico sono la causa prevalente. In questi casi sono importanti anche trattamenti non farmacologici come il biofeedback. Alcune emicranie sono poi particolarmente difficili da trattare: si tratta di quelle con abuso di analgesici, cioè con consumo di analgesici superiore a 15/mese. Ne soffre 1-2 persone su 100, prevalentemente donne. In questi casi si determina una forma di dipendenza dai farmaci e può essere necessario un breve ricovero per liberarsene.
Come si può intendere da quanto sopra, l’approccio alla cefalea è complesso e richiede delle valutazioni multidimensionali.
Il Percorso Cefalea Castrocaro, organizzato in collaborazione con il Dr. Saadi Saeid, ha l’obiettivo di affrontare al meglio il problema della cefalea al fine di migliorare i sintomi con la giusta strategia.
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